eccomi qua a scriverti ed a raccontare una storia per tutti quelli che ti stimano:
Eravamo alle elementari e avevamo 9 anni... Io disegnavo un robot fatto di un rettangolo per il corpo, due rettangoli piu' piccoli per le braccia e due altri rettangoli, un po' piu' grandi per le gambe. Tu disegnavi, in grandangolo, Gundam in costruzione dentro un angar con una gru che applicava sulla corazza una piastra d'acciaio. E fin qui non ho parole, ma non e' questo il punto... il fatto che piu' mi ha ammutolito fin da allora e che ricordo vividissimo, sono stati i due segnetti, le due virgolette che, su due spigoli opposti di quella piccolissima piastra d'acciaio, segnavano il riflesso delle luci del cantiere...
Cosa devo dirvi.
Con l'affetto piu' profondo un caro abbraccio a te Roberto, Manfredi
Prima di tutto ti abbraccio forte e ti ringrazio per questo bellissimo cadeaux. Quel disegno in particolare non me lo ricordo, ma da come l'hai descritto era davvero complesso. Ricordo invece perfettamente le ore passate a giocare insieme, la simpatia della tua famiglia, la vostra splendida casa. Pensa che purtroppo, anche a rovistare dappertutto nella cantina di mia madre, non è sopravvissuto neppure un disegno delle migliaia fatte da bambino. Troppi traslochi, troppa ansia, forse, di guardare solo avanti. Mi sono permesso di mettere un link al tuo blog, che scopro ora e che seguirò sicuramente.
Grazie dell'apprezzamento Mirella! Il bianco e nero è la parte che mi diverte di più infatti... prima o poi però vorrei provare col colore, se capita l'occasione.
4 comments:
Caro Roberto,
eccomi qua a scriverti ed a raccontare una storia per tutti quelli che ti stimano:
Eravamo alle elementari e avevamo 9 anni... Io disegnavo un robot fatto di un rettangolo per il corpo, due rettangoli piu' piccoli per le braccia e due altri rettangoli, un po' piu' grandi per le gambe. Tu disegnavi, in grandangolo, Gundam in costruzione dentro un angar con una gru che applicava sulla corazza una piastra d'acciaio. E fin qui non ho parole, ma non e' questo il punto... il fatto che piu' mi ha ammutolito fin da allora e che ricordo vividissimo, sono stati i due segnetti, le due virgolette che, su due spigoli opposti di quella piccolissima piastra d'acciaio, segnavano il riflesso delle luci del cantiere...
Cosa devo dirvi.
Con l'affetto piu' profondo un caro abbraccio a te Roberto,
Manfredi
Caro Manfre!
Prima di tutto ti abbraccio forte e ti ringrazio per questo bellissimo cadeaux. Quel disegno in particolare non me lo ricordo, ma da come l'hai descritto era davvero complesso. Ricordo invece perfettamente le ore passate a giocare insieme, la simpatia della tua famiglia, la vostra splendida casa. Pensa che purtroppo, anche a rovistare dappertutto nella cantina di mia madre, non è sopravvissuto neppure un disegno delle migliaia fatte da bambino. Troppi traslochi, troppa ansia, forse, di guardare solo avanti.
Mi sono permesso di mettere un link al tuo blog, che scopro ora e che seguirò sicuramente.
Che dire, appunto.
Grazie amico caro.
A presto!
Robi
Complimenti per i tuoi lavori, mi piace moltissimo l'uso del bianco e nero^__^
Un salutone,
Mirella
Grazie dell'apprezzamento Mirella! Il bianco e nero è la parte che mi diverte di più infatti... prima o poi però vorrei provare col colore, se capita l'occasione.
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